4-1 in finale al CSKA, lo Zenit stravince la Coppa di Russia!
Aggiunto | Autor | Commenti

A Kazan, grazie alla doppietta (su rigore) di Hulk e alle reti di Kokorin e Yusupov, lo Zenit si è imposto per 4-1 nella finalissima della Kubok Rossii. Si tratta del terzo trionfo nella competizione per il club di Piter dopo quelli ottenuti nel 1999 e nel 2010; il quarto prendendo in considerazione anche la Coppa nazionale conquistata nel 1944, ai tempi dell'URSS.

Un punteggio rotondo, forse esagerato, almeno per quello che si era vista nella prima ora di gioco. La partita fino a quel momento era infatti stata equilibrata, almeno fino alla rete del 2-1, che ha definitivamente rotto gli equilibri. Primo tempo non esaltante, giocato a ritmi bassi da entrambe le contendenti, che hanno vissuto sulle fiammate di Shatov da una parte e di Olanare dall'altra. E' stato proprio il fantasista ex Ural e Anzhi, con una magia nello stretto, a guadagnarsi il penalty che ha permesso a Hulk di sbloccare l'incontro. Non si è fatta attendere la replica dei rossoblu: lancio lungo, sponda area di Mario Fernandes (che salta più in alto di Criscito) per Olanare, che si muove con rapidità in area e insacca alle spalle di Mikhail Kerzhakov. Il colosso nigeriano lascerà il campo, in barella, pochi minuti dopo, venendo sostituito da Panchenko.

L'inizio della ripresa sembra essere favorevole al CSKA, ma lo Zenit quando accelera sa rendersi letale e con un mortifero uno-due chiude la contesa. Prima con uno splendido scambio, al limite dell'area, fra Witsel e Hulk, con il brasiliano che permette a Kokorin di appoggiare in rete a porta sguarnita; poi con un altro rigore, questa volta procurato proprio da Kokorin, ottimamente servito nello spazio da Smolnikov: Hulk non sbaglia, realizzando così la sua doppietta personale, mentre Vasily Berezutskiy (espulso per fallo da ultimo uomo) finisce sotto la doccia. La gara di fatto termina qui. Ci sarà ancora spazio per un altro gol della squadra guidata da Villas-Boas, con Yusupov (al primo centro con la compagine di San Pietroburgo) che beffa Akinfeev sul proprio palo.

Alla premiazione e alla grande festa ha partecipato anche Danny, che ha alzato il trofeo assieme al nostro connazionale Mimmo Criscito, che in finale ha indossato la fascia di capitano.

Torna alla lista