Involuzione Zenit: un altro pareggio per 0-0
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La squadra di Mancini stecca la seconda gara di fila, non andando oltre il pari in casa della Dinamo Mosca

Dopo un ottimo avvio di stagione, lo Zenit aveva già mostrato dei preoccupanti passi indietro sul piano del gioco nelle ultime due sfide di campionato prima della sosta per le nazionali: quelle contro l'Amkar (successo di misura, ma senza incantare) e il Rostov (pareggio a reti bianche). Dei segnali, poco confortanti, purtroppo confermati alla ripresa dopo la pausa, con lo Zenit fermato a Mosca, in casa della neopromossa Dinamo, ancora sul punteggio di 0-0.

Mancini lancia dal primo minuto l'esordiente Emiliano Rigoni e propone un 4-4-2 con l'adattato Kuzyaev e il neo-acquisto argentino come esterni e il tandem formato da Driussi e Kokorin in attacco. La gara stenta a decollare, i ritmi rimangono bassi, senza che Paredes & C. riescano ad alzarli. La Dinamo copre ogni spazio, fa densità in mezzo al campo e, di tanto in tanto, si affaccia dalle parti di Lunev, soprattutto con il contropiedista Béciraj. La manovra dello Zenit è lenta, prevedibile e povera di idee; i singoli sono appannati e non regalano guizzi. Nella ripresa la situazione non migliora, nonostante il tentativo di Mancini di cambiare le carte, inserendo prima uno Dzyuba ancora troppo macchinoso e poi, nei minuti finali, Shatov e Poloz. La Dinamo rischia il colpaccio con una velenosa conclusione dal limite di Panchenko che sbatte sulla traversa e, per il resto, patisce poco. Lo Zenit, infatti, nel corso dei 90 minuti non riesce a creare neanche una limpida occasione da gol e sfiora l'immeritato vantaggio soltanto in seguito a un'uscita a vuoto di Shunin. Inevitabile, quindi, il secondo 0-0 consecutivo, che questa volta però suona come un campanello d'allarme.

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