Driussi torna al gol e lo Zenit riassapora il gusto della vittoria in campionato
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Nel posticipo del lunedì la squadra di Mancini supera per 3-0 l'Ufa. A segno anche Criscito su rigore e Kokorin

Al termine delle ultime due gare di campionato, entrambe pareggiate per 0-0, erano piovute diverse critiche, alcune un po' ingenerose, nei confronti dello Zenit. Gli uomini di Mancini hanno risposto nel miglior modo possibile, ovvero con i fatti, prima imponendosi perentoriamente in Europa League (con il 5-0 inflitto in terra macedone al Vardar), poi tornando al successo in RPL, regolando la pratica Ufa con un netto 3-0. Una partita balorda nelle previsioni, contro un avversario scorbutico, che concede poco dietro e sa pungere in contropiede, ma indirizzata subito verso i binari giusti, grazie all'atteso terzo centro stagionale di Sebastián Driussi, tornato a segnare dopo quasi due mesi di astinenza. Il rapido movimento in profondità dell'attaccante argentino è stato servito coi tempi giusti da Kranevitter, partito per la seconda volta consecutiva dall'inizio e apparso in costante crescita, così come il suo compagno di reparto Noboa, anche lui confermato nell'undici titolare dopo la bella prova fornita in quel di Skopje. Molto discusso il raddoppio, arrivato in seguito a un penalty trasformato da Mimmo Criscito; il tocco di mano del difensore dell'Ufa era in effetti avvenuto dopo che il pallone era già uscito dal campo. Nell'ora seguente di gioco lo Zenit gestisce il doppio avvantaggio, addormentando l'incontro e non concedendo nulla ai giocatori allenati dal grande ex Sergey Semak. Ci pensa Emiliano Rigoni, entrato in campo al 64', a vivacizzare il match, che vedo anche l'esordio assoluto del giovane centrocampista Kirill Kaplenko, mentre è il solito Alexander Kokorin, su suggerimento di Noboa, a chiuderlo definitivamente. Nel finale viene annullata una rete a un volenteroso Dzyuba, apparso pure lui in netto miglioramento, così come Mammana, autore di alcune uscite palla al piede che denotano una notevole personalità. Solo notizie positive, quindi, nel giorno del 75esimo anniversario di Pavel Sadyrin, uno dei tecnici più amati nella storia del calcio russo, l'uomo che portò lo Zenit a vincere il suo primo storico titolo, celebrato a dovere dal pubblico del Krestovsky Stadion.

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