Impresa Zenit: espugnato il Da Luz grazie ai gol di Hulk e Witsel
Aggiunto | Autor | Commenti

Per la prima volta nella sua storia il club di San Pietroburgo vince all'esordio nella Fase a Gironi di Champions League. Il Benfica, che non perdeva in casa da 51 partite, deve arrendersi: la squadra allenata da Villas-Boas si impone per 0-2

Nella vita c'è sempre una prima volta. Le gare inaugurali dei gironi di Champions League non avevano mai sorriso in passato allo Zenit: come dimenticare le sconfitte subite - sempre in trasferta - contro Juventus (1-0, nel 2008), APOEL Nicosia (2-1, in rimonta, nel 2011), Málaga (umiliante 3-0, nel 2012) e Atlético Madrid (3-1 nella passata stagione). Ieri i ragazzi di Villas-Boas sono riusciti a interrompere la maledizione, uscendo dal Da Luz con un bottino prezioso, soprattutto se si pensa al fatto che il Benfica in casa fosse imbattuto da 51 gare e che l'ultima compagine capace di uscire da Lisbona coi 3 punti era stato il Barça di Leo Messi. Per lo Zenit inoltre si è trattata anche di una piccola rivincita: il club di Piter si è infatti vendicato - almeno in parte - per l'eliminazione dall'edizione 2011-12 della Champions League, maturata proprio nella tana del Benfica, che con un secco 2-0 aveva ribaltato il risultato maturato nell'andata degli Ottavi di Finale. Nel frattempo molte cose sono cambiate: all'epoca Garay, Javi García e Witsel vestivano tutti la maglietta rossa dei Campioni di Portogallo mentre Hulk invece era la stella del Porto.

Proprio Hulk, acerrimo nemico del pubblico locale e fischiato per tutto l'incontro, porta in vantaggio la formazione ospite, con un delizioso tocco sotto arrivato in seguito a una bella apertura di Shatov. Notevolissimo l'approccio dello Zenit (non si possono, in tal senso, non rimarcare le differenze con la gestione Spalletti, con lo Zenit in Europa quasi sempre costretto a inseguire fin dai primi minuti...), assoluto padrone del campo per tutta la prima frazione di gioco e agevolato anche dagli episodi. Come quello che vede Artur stendere Danny lanciato a rete, con conseguente inevitabile rosso diretto estratto dall'arbitro. Il Benfica non ha neanche il tempo di riordinare le idee che si trova subito sotto di due gol: Witsel, che poco prima aveva mancato un comodo tap-in, di testa svetta più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner, punendo la sua ex squadra. Lo Zenit continua poi il suo monologo, gestendo a suo piacimento le varie fasi della sfida.

Più accesa la ripresa, che se da una parte vede l'encomiabile tentativo dei padroni di casa per riaprire una partita già compromessa, dall'altra vede lo Zenit mancare ripetutamente la rete del 3-0 che avrebbe definitivamente chiuso la contesa. Ed è proprio questa l'unica cosa che si può imputare a Danny e compagni: l'aver sprecato troppe ghiotte occasioni nei secondi 45', complice un po' di sfortuna (vedi il palo colpito da uno scatenato Hulk) e molta imprecisione al momento di concludere (soprattutto da parte di Rondón). In difesa lo Zenit ha sofferto il giusto, guidato dal solito imperioso Garay; Lodygin, come al solito, ha risposto presente quando chiamato in causa (spettacolare la parata su Luisão). Arriva così un successo di valore inestimabile in un girone che si preannuncia essere molto equilibrato, che tuttavia non deve far montare la testa ai giocatori russi: il cammino è ancora lungo e tortuoso. Una certa inversione di tendenza, però, già si vede. Вперед Зенит!

Torna alla lista