Se c'è una cosa che nel calcio non rappresenta una certezza sono le statistiche. Ed è un bene per lo Zenit San Pietroburgo, che domani sera al Petrovskij avrà il compito di ribaltare il 2-0 subito in Belgio all'andata.
Perché abbiamo tirato in ballo le statistiche? Perché sono decisamente a sfavore dello Zenit. E' infatti dai sedicesimi di finale di Europa League 2010/11 che la formazione di San Pietroburgo non ribalta un parziale nella gara di ritorno della fase ad eliminazione diretta di una coppa europea. Allora, sconfitti 2-1 in casa dello Young Boys, i russi riuscirono comunque a passare il turno, con il successo casalingo per 3-1. Impresa non ripetuta nel turno successivo: il 2-0 tra le mura amiche non bastò per ribaltare il 3-0 di Enschede contro il Twente.
Da allora, solo numeri negativi: negli ottavi di Europa League 2012/13 lo Zenit perse 2-0 a Basilea, e a nulla servì il successo per 1-0 tra le mura amiche. Anche nel 2014/15 - questa volta ai quarti di finale - il risultato fu lo stesso: sconfitta per 2-1 a Sevilla e pareggio per 2-2 in casa contro quelli che saranno poi i vincitori della competizione.
Nulla cambia nemmeno guardando la Champions League: sia nel 2013/14 sia nel 2015/16, la formazione di San Pietroburgo perse la prima gara del doppio confronto, non riuscendo a ribaltare poi il tutto al ritorno (prima col Borussia Dortmund, poi con il Benfica).
Domani sera ci si augura che l'epilogo sia differente rispetto al trend intrapreso negli ultimi anni.