Buona la prima per Mancini
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Lo Zenit, seppur con fatica, passa a Khabarovsk: Kuzyaev la sblocca, Kokorin la chiude

L’avventura di Roberto Mancini sulla panchina dello Zenit è cominciata a Khabarovsk, nella Siberia orientale, a pochi km dal confine cinese. Una trasferta particolarmente temuta, verosimilmente più per motivi logistici (il lungo volo, il fuso orario) che puramente tecnici. A smentire questo preconcetto ci hanno però pensato i padroni di casa dello SKA, scesi in campo con uno spirito combattivo, sospinti dal proprio pubblico e con l’entusiasmo tipico delle neopromosse (per giunta esordienti assolute). Lo SKA l’ha quindi messa sul ritmo, pressando alto e cercando di ripartire il più velocemente possibile, creando non pochi grattacapi allo Zenit, soprattutto con i movimenti del trequartista Koryan (che su punizione dalla lunga distanza ha centrato la traversa, facendo correre un bello spavento a Lunev) e gli inserimenti della mezzala Kazankov.

Per la sua prima uscita ufficiale, Mancini ha optato per il 4-2-3-1, con Smolnikov e Criscito terzini, Ivanović e Neto centrali, l’inedita coppia formata da Erokhin e Paredes in mediana e infine Shatov-Giuliano-Kokorin alle spalle di Dzyuba. Nei primi 45 minuti lo Zenit, anche a causa dell’aggressività dei tenaci oppositori, si è reso poco pericoloso. Nella ripresa ha trovato il gol al primo affondo, con una conclusione dal limite di Kuzyaev, appena entrato in campo al posto di un Erokhin che deve ancora prendere confidenza con la nuova posizione. Curioso come a segnare la prima rete stagionale sia stato uno degli acquisti meno “mediatici” tra i tanti effettuati dal club di Piter in questa sessione di mercato. Lo SKA Khabarovsk, tuttavia, non ha subito il colpo e ha sfiorato il pareggio con una giocata a dir poco sensazionale dell’attaccante argentino Lescano (con un passato nelle giovanili di Liverpool e Real Madrid), che si è inventato una rabona stampatasi contro l’incrocio dei pali. Superato il momento di maggiore difficoltà, lo Zenit ha raddoppiato a 10’ dal termine: iniziativa di Shatov e comodo tap-in di Kokorin, che ha così assicurato i 3 punti in una gara difficile e combattuta, rivelatasi ancor più ostica del previsto. 

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