È già Driussi-mania a San Pietroburgo: l’argentino stende il Rubin
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L’ex attaccante del River Plate regala allo scadere tre punti allo Zenit, nella prima gara casalinga di Mancini, a punteggio pieno dopo due giornate. 

C’era un’attesa spasmodica a San Pietroburgo per il ritorno dello Zenit nel suo nuovo stadio, il Krestovskiy Stadion (o Zenit Arena, che dir si voglia), un impianto avveniristico nel quale i padroni di casa avevano finora giocato soltanto due volte, ad aprile contro l’Ural e a maggio contro il Terek. Anche in questa occasione l’incontro è stato risolto soltanto nei minuti finali, grazie a un guizzo di Driussi, autore dei suoi due primi gol con la maglia dello Zenit.

Due variazioni nell’undici titolare proposto da Mancini rispetto alla trasferta di Khabarovsk, con Kuzyaev e Driussi preferiti rispettivamente a Erokhin e Giuliano. 3-5-2 solido e compatto per il Rubin, che – sotto la sapiente guida del santone turkmeno Berdyev, tornato a Kazan dopo le esaltanti annate trascorse al Rostov – si è rivelato un avversario difficile da affrontare. I tatari, che hanno iniziato la sfida con due soli giocatori stranieri in campo, hanno impostato una gara unicamente difensiva, chiudendo tutti gli spazi e concedendo pochissimo agli avversari. L’astuto gioco di rimessa di Berdyev ha rischiato di pagare anche questa volta: a passare in vantaggio, al primo affondo e al termine di un primo tempo dominato dallo Zenit (poco incisivo però davanti), è stata infatti la formazione ospite, con il giovane Zhemaletdinov che ha sfruttato nel migliore dei modi una disattenzione di Neto.

Nella ripresa la musica non è cambiata: lo Zenit ha continuato a fare la partita, il Rubin ha continuato a difendersi, ripartendo però con maggiore frequenza e creando non pochi grattacapi alla retroguardia di casa. Importante per gli uomini di Mancini aver riacciuffato subito il pari, proprio con Driussi, fino a quel momento evanescente: Kuzyaev, il migliore dei suoi nei primi 45', pesca Kokorin sul secondo palo, che di testa fa la sponda per il talento argentino, che da due passi insacca, siglando il suo primo gol in Russia. Driussi si ripeterà nel finale, proprio nei minuti di recupero, con un grande anticipo in mezzo all'area e una deviazione volante d'esterno destro da attaccante consumato (il cross al bacio porta la firma di Criscito). In mezzo, da segnalare una fantastica conclusione di Kokorin stampatasi contro l'incrocio dei pali, l'esordio di Poloz e almeno un paio di spaventi corsi dalla difesa dello Zenit, graziata da Kanunnikov e dal sempreverde Karadeniz.

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