Lo Spartak si aggiudica il "derby italiano"
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Partita stupenda a Mosca fra i campioni in carica dello Spartak e lo Zenit: tanti gol, emozioni a non finire, un vero e proprio spot per il calcio russo. In una sfida che ha coinvolto diversi nostri connazionali (Carrera e Bocchetti da una parte, Mancini e Criscito dall'altra), alla fine a prevalere sono stati i rossobianchi.

Le sfide fra Spartak e Zenit non deludono mai: anche questa volta, nel posticipo del lunedì, le due squadre più tifate di Russia hanno regalato agli appassionati 90 minuti straordinari, nei quali ha regnato sovrano lo spettacolo. Da una parte e dall'altra. Per una volta, infatti, ha poco senso parlare di vincitori e vinti, nonostante il risultato finale abbia premiato i nostri avversari, rientrati in piena lotta per il titolo.

I primi 30 minuti, eccezion fatta per un paio di occasioni create dallo Zenit, sono di marca moscovita: il ruggente avvio di partita dello Spartak consente ai campioni di Russia di portarsi sul 2-0. Di pregevole fattura entrambi i gol: prima il piccolo Samedov anticipa tutti di testa sul primo palo, trasformando in oro un preciso cross di Dmitry Kombarov; poi Luiz Adriano, con uno splendido tiro a giro che si insacca all'angolino, finalizza nel migliore dei modi una bella azione corale. Sotto di due reti, Mancini corre subito ai ripari, cercando di cambiare le carte in tavola: fuori Kranevitter, dentro Rigoni, con Kuzyaev spostato in mezzo al campo. I risultati non tardano ad arrivare: lo Zenit, al 35', riapre la contesa, con un potente sinistro di Criscito deviato da Samedov. Sul finire del primo tempo, Kokorin - ottimamente servito da un attivo Zhirkov - sfiora il pari: il suo colpo di testa, a porta vuota, lambisce il palo.

Nella ripresa la pressione dello Zenit aumenta, ma lo Spartak - in contropiede - ribatte colpo su colpo. Ne viene fuori una partita epica, con continue azioni da gol, senza soste. Lo Zenit va più volte a un passo dal 2-2, così come lo Spartak sciupa spesso la possibilità di portarsi sul 3-1. I due estremi difensori, Selikhov e Lodygin, sono entrambi chiamati a frequenti interventi da urlo. La gara si innervosisce: non mancano delle piccole risse e qualche intervento rude, come quello che - all'85' - porta al secondo giallo di Fernando. Verso la fine dell'interminabile - per interruzioni varie - recupero, lo Spartak chiude definitivamente i conti con un tocco sotto porta di Pašalić, assistito da Zé Luís, forse il migliore in campo.

Un risultato che dà una nuova fisionomia alla classifica. La Lokomotiv, sempre più sola al comando, guarda tutti dall'alto in basso, con 6 punti di distacco dallo Zenit. Le altre principali rivali, CSKA, Spartak e Krasnodar, si sono tutte pericolosamente avvicinate.

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