Malmö travolto a San Pietroburgo
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Lo Zenit torna a vincere in Champions League dopo quasi due anni

C'era un po' di apprensione prima del fischio iniziale: i tifosi dello Zenit erano consapevoli che, quella in casa con il Malmö, fosse per certi versi la partita più importante dell'anno, in cui era vietato fallire. Un messaggio, evidentemente, recepito anche dai giocatori, che hanno aggredito i malcapitati avversari fin dall'inizio, con una pressione costante, che ha fruttato due corner in poco più di un minuto di gioco e l'importantissimo gol del vantaggio siglato in apertura dal brasiliano Claudinho, assistito dal connazionale Douglas Santos. Una volta trovato l'1-0, però, lo Zenit si è pericolosamente seduto, abbassando i ritmi. Il Malmö ne ha così approfittato, guadagnando metri e rendendosi pericoloso in almeno tre circostanze (incerto Kritsyuk in un paio di uscite). Il primo tempo dello Zenit è stato quindi a due facce, perché dopo un avvio arrembante la squadra russa è diventata troppo passiva.


Anche a Semak, che ha confermato la difesa a tre già provata a Stamford Bridge (con Barrios centrale di destra), non deve essere piaciuto l'atteggiamento della sua squadra una volta trovatasi in vantaggio. Lo Zenit è così partito forte anche nella ripresa, giocando a ritmi insostenibili per gli svedesi e i risultati non si sono lasciati attendere: immediato il raddoppio firmato da Kuzyaev, con una precisa torsione di testa su cross vellutato di Rakitskiy. La partita cambia ulteriormente al 53', quando Ahmedhodžić stende Kuzyaev lanciato in campo aperto: l'arbitro, su provvidenziale suggerimento del VAR, estrae il cartellino rosso, punendo il fallo da ultimo uomo del promettente difensore bosniaco. La gara, a questo punto, diventa a senso unico. Lo Zenit gestisce il possesso, senza spingere troppo sull'acceleratore, ma nel finale riesce comunque a incrementare il bottino: prima con un sinistro chirurgico dai 20 metri di Sutormin, poi con una deviazione sotto porta di Wendel dopo un tiro del subentrato Azmoun respinto dal portiere. Quattro marcatori diversi, tutti andati per la prima volta a segno nella più importante competizione europea.

Finisce così 4-0: per il club di Piter è la vittoria con il punteggio più largo nella fase finale della Champions League.

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