Zenit esagerato, ne fa 8 all'Orenburg
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Zenit esagerato, ne fa 8 all'Orenburg

Scatenati i brasiliani: tripletta di Wendel e doppietta di Malcom

Lo Zenit, nel corso di questa stagione, di prove di forza ne aveva già date diverse, anche negli scontri diretti. Ma questa volta ha deciso di fare le cose in grandi, vincendo con un punteggio tennistico e sotterrando di reti il povero Orenburg, un club neopromosso e tornato in Russian Premier Liga dopo due anni.

Un match, quello disputato alla Gazprom Arena, senza storia fin dall'inizio. Bastano infatti solo 3' a Wendel per iniziare e concludere l'azione in grande stile, con uno dei suoi ormai proverbiali destri a giro effettuati dal limite dell'area. Il centrocampista brasiliano, vero e proprio uomo in più in questa stagione, si rende protagonista anche in occasione del raddoppio, servendo in profondità Kuzyaev, a sua volta bravo a toccare per Sergeev, che lasciato libero insacca. Pochi minuti dopo, c'è gloria anche per lo stesso Kuzyaev, che intercetta di petto una palla vagante, se la porta avanti e poi esplode un tiro imparabile. Il primo tempo da incubo dell'Orenburg prosegue: dopo neanche mezz'ora si ritrova sotto di quattro reti, complice il primo acuto nella partita di Malcom, che rientra sul sinistro e poi la piazza nell'angolino. Sul finire del primo tempo, arriva anche il quinto gol, ancora firmato da Wendel, praticamente con una conclusione in fotocopia, sempre indirizzata sul secondo palo.

Nella ripresa la musica non cambia, con lo Zenit che continua ad attaccare come se il punteggio fosse ancora in parità. L'Orenburg è anche sfortunato, per esempio quando il difensore bielorusso Pavlovets devia in rete un cross proveniente dalla destra. Mentre invece è costretto a fermarsi ad applaudire il capolavoro di Malcom, che riceve spalle alla porta un lancio di Barrios, stoppa di petto e poi si cimenta in una spettacolare rovesciata. Un gol da cineteca, con una bicicletta in stile Rivaldo. Chiude definitivamente i conti al 68' il mattatore Wendel, autore della prima tripletta della sua carriera. Finisce così il massacro ad opera di uno Zenit straripante.

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